VISITA IL PIANO NOBILE DI CASTEL THUN
SALA DEGLI ANTENATI
Nella grande sala di rappresentanza i ritratti di illustri gentiluomini, dame e prelati serbano memoria del nobile e antico casato. Tra questi spiccano i sontuosi ritratti a figura intera di Dorotea Khuen Belasi e di Ercole, protagonista di un evento decisivo della storia del casato: la distinzione in più rami familiari avvenuta alla fine del Cinquecento. Altri si riferiscono ai membri della famiglia eletti principi vescovi di Trento tra il 1668 e il 1800; in particolare quello di Pietro Vigilio, con cui si conclude la secolare vicenda del potere temporale dei vescovi trentini all’interno dell’Impero Germanico, è opera del celebre ritrattista Giovanbattista Lampi. |
STANZA DEL VESCOVO
È forse l’ambiente più noto e celebrato del castello. |
CAMERA AZZURRA
Tradizionalmente indicata come l’ambiente dove avrebbe soggiornato Napoleone durante uno dei suoi passaggi in regione, la camera prende il nome dal colore turchino della carta da parati, una papier peint di gran pregio completata da delicate bordure a motivi floreali. |
CAMERA BIEDERMEIER E CABINET
La camera, rivestita da una carta da parati gialla, è arredata da mobili ottocenteschi in stile Biedermaier e da un elegante salottino in legno di acero intarsiato, commissionato da Matteo Thun per la dimora cittadina.La stanza è dotata di un intimo cabinet rivestito da una raffinatissima carta da parati di provenienza parigina, in cui si alternano ovali con scene mitologiche, allegorie delle arti, paesaggi e vedute marine. |
IL CICLO DI ERCOLE
Nell’intimo ambiente, destinato a studio della contessa, è conservata la celebre e preziosa raccolta di tele raffiguranti episodi del mito di Ercole. Acquistati nell’Ottocento da Matteo Thun provengono dalla proprietà del conte Francesco Ghislieri, che nel 1690 aveva bandito a Bologna un concorso per arricchire la propria collezione con opere di artisti emiliani: parteciparono in tre e risultò vincitore il giovane Giuseppe Maria Crespi con Ercole e Anteo. Il ciclo si arricchì successivamente con altri dipinti ispirati allo stesso mito. |