VISITA CASTELVECCHIO
MASTIO
Il possente mastio, noto come in passato anche come Torre d’Augusto, costituisce il nucleo più antico di Castelvecchio. Imponente per altezza – oltre 40 metri – e forma cilindrica, fu costruito con conci squadrati e regolari di pietra locale nella prima metà del Duecento e modificato nell’Ottocento, nell’ambito degli interventi austriaci di fortificazione del castello. |
CORTILE DI CASTELVECCHIO
Nella seconda metà del Quattrocento il principe vescovo Johannes Hinderbach trasformò Castelvecchio in un’elegante dimora principesca. In una sapiente unione tra reminiscenze gotiche e novità rinascimentali, l’edificio venne dotato di un arioso loggiato aperto sulla corte interna, decorato da raffinate pitture ad affresco con rigogliose ghirlande abitate da animali esotici e fantastici, solo in parte conservate. |
LOGGIA VENEZIANA
L’incantevole loggia, affacciata sulla città e sul territorio, s’ispira alla forme mature del gotico fiorito veneziano: archetti trilobati sono sostenuti da colonne con capitelli, uno diverso dall’altro, scolpiti con ornati floreali e vegetali. L’architettura della loggia è ripresa nella decorazione affrescata sulle pareti interne, che ospita le raffigurazioni dei vescovi trentini prima dell’anno Mille. La solenne immagine di Carlo Magno, eseguita da Marcello Fogolino in piena epoca rinascimentale, è evidente omaggio all’autorità imperiale. La loggia consente un’ampia panoramica sul territorio e sulla città. Si distinguono chiaramente Torre Verde, con la sua caratteristica copertura conica, la sagoma merlata di Torre Vanga, la Torre Civica e la vicina mole della Cattedrale, il campanile romanico di S. Maria Maggiore e quello di S. Pietro, dalla svettante cuspide gotica, il Doss Trento con il moderno mausoleo di Cesare Battisti.
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SALA VESCOVI
L’ampia sala di rappresentanza deve il suo nome al fregio pittorico con la serie di ritratti dei principi vescovi di Trento. È una sintesi della storia del principato, dall’anno 1027, quando fu sancita la donazione della contea di Trento alla Chiesa tridentina con diploma imperiale,, fino alla figura di Pietro Vigilio di Thun, sotto il cui governo, alla fine del Settecento, si concluse la storia del principato vescovile. |
CAPPELLA HINDERBACH
Oltre una suggestiva stube lignea, l’infilata degli ambienti del terzo piano di Castelvecchio si chiude con una cappella, intima e riservata, decorata da pitture murali commissionate dal principe vescovo Johannes Hinderbach nella seconda metà del Quattrocento. Sotto la volta celeste, stellata, al cui centro campeggia lo stemma del presule unito a quello del principato vescovile, sono raffigurati sulle pareti i Padri della Chiesa, gli Evangelisti e santi vescovi entro architetture tardogotiche.
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