GIORGIO DI LIECHTENSTEIN
(P.V.1390-1419)
Proveniente da una famiglia aristocratica con grandi possedimenti in Moravia, Giorgio di Liechtenstein coltiva forti legami con la casa d’Austria. Prima di essere nominato Principe Vescovo di Trento, nel 1390 il Liechtenstein aveva ottenuto l’incarico di prevosto di Santo Stefano, la più alta onorificenza ecclesiastica non solo a Vienna, ma in tutto il ducato d’Austria, allora in piena crescita dal punto di vista politico e culturale.
Fin dall’inizio del suo principato Giorgio di Liechtenstein mira a riaffermare i diritti principeschi propri del Vescovo sul territorio trentino, sia attraverso il dominio territoriale, arricchito da nuove annessioni, sia con il risanamento finanziario dei beni ecclesiastici. In relazione a questo progetto di restaurazione feudale dell’autorità del Principe Vescovo sul territorio, egli commissionò splendide opere di oreficeria recanti gli stemmi Liechtenstein, sontuose stoffe ricamate per i paramenti liturgici, la ristrutturazione di parti del Castello di Stenico e la costruzione e decorazione di Torre Aquila, presso il Castello del Buonconsiglio. Nel ciclo dei Mesi, affrescati per suo volere, si ritrova la concezione di società ordinatamente gerarchica perseguita da Giorgio di Liechtenstein, portavoce di una volontà di restaurazione feudale in un’epoca, il finire del XIV secolo, che si prepara invece a segnare il definitivo tramonto dell’antico ordinamento medievale.