PIETRO ANDREA MATTIOLI
(1501-1578)
Nato a Siena nel 1501 si trasferisce col padre a Venezia, e si laurea a Padova in medicina, esercitando la professione prima a Siena e poi a Roma.
Si sposta a Trento nel 1527, divenendo medico personale del Principe Vescovo Bernardo Cles. Al potente protettore dedica il trattato De morbo gallico e il poema in versi Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento, pubblicato nel 1539. Quest’opera costituisce un documento di grande importanza, perché fornisce preziose informazioni sul nuovo aspetto assunto dal Castello del Buonconsiglio dopo gli interventi architettonici voluti da Bernardo Cles.
Mattioli si trattiene in Trentino per circa un trentennio, durante il quale soggiorna soprattutto in Val di Non, nei dintorni di Trento e sul monte Baldo. In queste zone di montagna ha modo di dedicarsi alla botanica, sua grande passione e di venire in contatto con conoscenze e tradizioni popolari che forniranno la base delle sue ricerche sulle proprietà terapeutiche delle piante.
Nel 1539, forse a seguito della morte del Principe Vescovo Cles, parte alla volta di Gorizia e, in seguito, di Praga. Nel 1544 pubblica a Venezia l’opera a carattere naturalistico e terapeutico che lo rese celebre: i Commentari a Dioscoride Anazarbeo, arricchita in seguito con ulteriori indicazioni tratte da altri autori classici.
Raggiunge l’apice della sua carriera nel 1555, quando Ferdinando I d’Austria lo chiama a corte come medico personale del suo secondogenito. Mattioli rimane a servizio degli Asburgo fino al 1571, anno in cui decide di far ritorno a Trento, dove rimane fino alla morte.
La sua pietra tombale è conservata all’ingresso del Duomo di Trento.