La raccolta di antichità egizie del museo fu donata alla città di Trento a metà dell’Ottocento da Taddeo Tonelli. Si tratta di una raccolta “curiosa”, che rivela il gusto del collezionista per l’oggetto insolito ed esotico: gioielli, amuleti, statuette di divinità, frammenti di mummie e una splendida maschera funeraria rivelano il fascino esercitato dalla “terra dei faraoni”.
La proposta didattica per la scuola primaria sfrutta questo patrimonio, i cui oggetti, integrati dalla lettura di alcune tavole realizzate dall’egittologo Ippolito Rosellini nel 1824 durante alcune campagne di scavo e conservate presso il museo, consentono di ricostruire il quadro di civiltà dell’Antico Egitto.
Attualmente la collezione non è visitabile ed è quindi proposto un percorso che utilizza le metodologie della DDI e della didattica blended per offrire alle classi un’occasione in più per conoscere la civiltà egizia. Sono stati strutturati momenti di lavoro autonomo in classe, materiali di approfondimento-esercitazione per insegnanti e alunni oltre a momenti a distanza con l’educatore museale per l’analisi dei reperti conservati in museo. Le conoscenze così apprese e le abilità sviluppate vengono applicate in chiave personale e creativa nella realizzazione di un lapbook che potrà essere condiviso anche con il museo.
Sono possibili anche laboratori manuali da svolgere in classe o in museo.
Obiettivi
Conoscenze:
→ quadro di civiltà dell’Antico Egitto
→ metodologia di ricostruzione storica
→ fenomeno del collezionismo: studio e valorizzazione in museo
→ linguaggio specifico del periodo storico interessato
→ aspetti e caratteristiche della scrittura geroglifica
Competenze:
→ utilizzare diversi tipi di fonti per ricavare informazioni di carattere storico
→ riconoscere la funzione di costruzione di identità proprie del museo
→ ricostruire un quadro di civiltà
→ formulare domande e ipotesi su fatti lontani nel tempo
→ sviluppare capacità di lavoro di gruppo in modo transdisciplinare
→ supportare la capacità di auto-valutazione coerentemente alla realtà
Articolazione
Momenti di lavoro autonomo e un incontro con l’educatore museale di circa un’ora.
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