Castello del Buonconsiglio
E’ stato affermato che il ‘400 è per certi versi il “Secolo delle Alpi”: per il moltiplicarsi delle corti, per la crescente richiesta di opere d’arte e perché personaggi di provenienza “alpina” assursero a protagonisti della storia europea (il duca Amedeo VIII di Savoia divenuto papa con il nome di Felice V e il duca d’Austria Federico V divenuto Imperatore Federico III). Grazie all’impetuoso sviluppo socio-economico del continente, l’importanza dell’area geografica compresa tra le Alpi francesi e la Slovenia emerse infatti in questo periodo con grande evidenza, come snodo culturale fra nord e sud.
Non a caso Trento, posta lungo una delle principali vie che valicavano la catena montuosa, conserva uno dei capolavori del Gotico internazionale, il ciclo del mesi, affrescato sulle pareti di Torre Aquila nel castello del Buonconsiglio. Nei dipinti, commissionati dal principe vescovo moravo Giorgio di Liechtenstein, lo spettacolo del mondo è indagato con occhio nuovo, e la dolcezza cortese si mescola al realismo più impietoso.
Ma esistette attorno al 1400 una forte identità della cultura alpina?
L’esposizione si propone di tentare tale verifica e di mostrare -attraverso sculture, dipinti, oreficerie, tessuti, smalti e avori- i tratti comuni a realtà anche distanti e diverse lungo tutto l’arco alpino, dalle Alpes maritimes alla Slovenia.
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