Castello del Buonconsiglio

27 Settembre – 09 Maggio 2004 |

L’attività fondamentale di un museo è rappresentata dalla raccolta, dalla conservazione, dalla ricerca, dalla valorizzazione ed esposizione permanente del patrimonio culturale, per consentirne la più ampia fruizione da parte della comunità.

L’avvicendarsi serrato delle iniziative espositive temporanee ha negli anni più recenti comportato per i musei almeno due rischi: l’oscuramento, agli occhi dei più, del senso profondo della loro esistenza e la sottrazione di energie anche altrimenti destinate.

Questa è una mostra sul museo, che intende documentare uno degli aspetti meno conosciuti della sua vita: la formazione e l’accrescimento dei suoi beni.
Negli ultimi dieci anni il Castello del Buonconsiglio ha incrementato il proprio patrimonio con più di trecento opere, tra acquisti, doni e depositi. Il filo rosso che lega la variegata quantità degli oggetti è la loro relazione con il territorio trentino e l’intreccio secolare con gli universi culturali contigui. L’esposizione presenta così autentici capolavori: alcuni dipinti di Pietro Ricchi, tormentato e multiforme pittore toscano attivo a varie riprese, nel corso del Seicento, a Trento e Riva del Garda, due grandi bozzetti del veneziano Francesco Fontebasso per il vasto ciclo decorativo realizzato dal 1759 per il Castello del Buonconsiglio, ritratti trentini e polacchi di Giovanni Battista Lampi, artista prediletto dalle corti europee tra Sette e Ottocento, di recente riscoperto. Ma, anche, la Madonna del Canton, scultura lignea barocca un tempo collocata ad un crocicchio del centro cittadino, medaglie di Pisanello e di Matteo de’Pasti provenienti da una preziosa collezione locale, chiaroscuri di Antonio da Trento, ancora misterioso protagonista del manierismo italiano, disegni paesaggistici di Basilio Armani, mobili di prestigiose famiglie trentine.

Parte di queste opere saranno esposte nelle sedi del Castello di Stenico e di Castel Thun, sottolineando la composita realtà del museo, data sia dalla variegata ricchezza delle collezioni che dalla articolazione in più luoghi monumentali nel territorio.

Una celebrazione

L’attività di acquisizione, che investe la storia dell’arte e quella altrettanto affascinante del collezionismo, segue oggi le linee direttrici che hanno informato l’istituzione sin dalla sua nascita. Nel 2004 il museo compirà ottant’anni e sembra questa un’occasione per celebrare in modo non solo formale una ricorrenza importante, ricordando la vitalità del rapporto tra collezionisti privati, cittadini e museo, nell’auspicio di rinsaldare una relazione da sempre essenziale.

La mostra si svolge con la collaborazione del Servizio Beni Culturali e del Servizio Beni Librari e Archivistici della Provincia Autonoma di Trento.