Il 30 ottobre 2024, grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), si è inaugurato, dopo due annui di lavoro, l’orto storico che un tempo era in uso a Castel Thun ed era noto come Vaneggia Rossa.
Il recupero e l’apertura al pubblico di questa nuova area permette di completare l’esplorazione del giardino, realizzato a più livelli intorno al maniero, concludendo l’esperienza di visita in modo più razionale accedendo a questo nuovo spazio pianeggiante. Sono state messe a dimora diverse specie di piante e fiori, frutto di una ricerca d’archivio, tra cui gelsi, bagolari, alberi da frutto, ortaggi e cereali antichi.
Queste varietà rappresentano la tradizione agricola e alimentare della famiglia Thun e dell’intera valle, tra Età moderna e primo Novecento.
Il progetto prevede due ambiti di valorizzazione del contesto ambientale: la cura del bosco di origine medioevale e dei sentieri che circondano il castello e il ripristino degli orti storici nei pressi delle mura. Prossimamente saranno anche ripristinate due fontane, una ottagonale settecentesca e una chiamata “fontana delle carpe”, mentre si sono ultimati i restauri al torrino cinquecentesco con il balconcino superiore e la storica ghiacciaia, dove verrà realizzata una seconda cisterna per la raccolta delle acque meteoriche a est del castello.
Per il progetto il museo si è avvalso delle competenze e dell’attività della FEM Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige che ha monitorato i dati relativi ai pollini delle piante presenti in zona.
I dati raccolti saranno poi resi disponibili digitalmente tramite tecnologie GIS per web e applicazioni mobili con software integrato e geo-referenziato.
Verranno pubblicati inoltre due ricettari antichi della famiglia Thun per testimoniare l’importanza degli orti domestici il contesto della cucina nelle dimore aristocratiche.
Nella collina e negli orti storici di Castel Thun spicca una flora molto interessante da un punto di vista scientifico e conservazionistico.
In occasione del monitoraggio “Seedforce”, progetto finanziato dalla Commissione europea che mira a recuperare e rafforzare le popolazioni di piante autoctone italiane in via d’estinzione, sono state messe a dimora nell’orto storico del castello una decina di piante di Melissa Austriaca (Dracocephalum austriacum) specie steppica tipica delle praterie aride di media quota dalla vistosa fioritura blu violetta.
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