Mart, Castello del Buonconsiglio, Centro Studi per la Val di Sole, Comune di Cles, Comune di Caldes e Comune di Ossana assieme nel centenario della morte del pittore trentino per ricordare con mostre, conferenze ed eventi uno dei più importanti artisti del suo tempo.

In occasione del centenario della morte di Bartolomeo Bezzi, a partire dal mese di giugno, prenderanno il via le iniziative culturali per rendere omaggio al grande artista solandro, uno tra i più importanti pittori trentini dell’Ottocento, nonché uno dei principali promotori artistici nell’Italia del suo tempo.

Originario di Ossana in Val di Sole, dove nacque nel 1851, compì la propria formazione artistica all’Accademia di Brera e divenne ben presto una figura di spicco dell’ambiente artistico milanese. Trasferitosi a Venezia nel 1890, contribuì in modo determinante alla fondazione della Biennale, che gli dedicò una mostra personale nel 1914. Negli ultimi anni di vita si ritirò a Cles, nel suo Trentino, dove morì l’8 ottobre 1923 dopo un lungo periodo di inattività. I suoi temi preferiti furono il paesaggio e la veduta, ma occasionalmente si cimentò anche con il ritratto e le scene di genere, con una particolare propensione alla rappresentazione della figura umana dal vero.

Questo progetto culturale, nato dalla collaborazione tra Mart, Castello del Buonconsiglio, Comune di Cles, Comune di Caldes, Comune di Ossana e il Centro Studi per la Val di Sole, vuole celebrare l’artista attraverso quattro esposizioni commemorative, in stretto coordinamento scientifico, oltre ad un convegno di studi, alcune conferenze e un filmato sullla vita del pittore. Le iniziative prenderanno avvio a Castel Caldes il 16 giugno 2023 e proseguiranno per tutto l’anno. La mostra organizzata dal Castello del Buonconsiglio nella sede di Castel Caldes costituirà la prima tappa di un percorso coordinato, che proseguirà con una mostra documentaria curata dal Centro Studi per la Val di Sole alla Torraccia di Terzolas e si amplierà in autunno con una mostra monografica promossa dal Comune di Cles presso il Palazzo Assessorile, concludendosi in inverno al Mart di Rovereto con un ultimo appuntamento espositivo.

A Castel Caldes dal 16 giugno al 5 novembre si terrà la mostra monografica, curata da Roberto Pancheri in collaborazione con Margherita de Pilati, dedicata a Bezzi “pittore di figura”, nella quale verrà analizzato e approfondito l’approccio dell’artista alla figura umana, sia nell’ambito della ritrattistica che nelle vedute urbane animate dalla presenza dell’uomo, senza trascurare le scene di vita popolare ambientate in contesti rurali e alpini. A questo ambito appartiene Vigilia della sagra, un grande dipinto che vede protagoniste alcune popolane al lavoro intorno a una rustica fontana in Val di Non. Un’altra tappa fondamentale del suo percorso di ricerca fu Giorno di magro, opera realizzata in diverse redazioni. A Caldes saranno esposti quaranta dipinti di Bezzi, provenienti da collezioni pubbliche e private, che saranno presentati nelle sale del castello suddivisi per temi e affiancati per affinità stilistica. Saranno inoltre presenti disegni, abbozzi, fotografie d’epoca, lettere e documenti utili alla ricostruzione del percorso biografico dell’artista o legati alla genesi di alcuni dipinti.

Alla Biblioteca della Torraccia di Terzolas dal 24 giugno all’8 ottobre si terrà una mostra documentariaintitolata “L’archivio ritrovato: il fondo Bezzi del Centro Studi per la Val di Sole”, a cura di Stefania Dalla Serra, Salvatore Ferrari e Mauro Pancheri. Nella stessa sede si terrà inoltre tra fine giugno e inizio settembre un Ciclo di conferenze dedicate alla vita di Bartolomeo Bezzi, alla formazione accademica, alla produzione pittorica, ai contatti con artisti e critici contemporanei.

Al Teatro comunale di Fucine di Ossana il 26 agosto avrà luogo una Giornata di studio, moderata da Salvatore Ferrari, sul tema “Bartolomeo Bezzi (1851-1923), un protagonista dimenticato dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento”. Nella stessa occasione sarà presentato un filmato dedicato alla vita del pittore curato dall’Aref di Brescia.

Al Palazzo Assessorile di Cles dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 si terrà la mostra monografica, curata da Marcello Nebl con la collaborazione di Warin Dusatti, con oltre cinquanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private. L’esposizione avrà una narrazione diacronica suddivisa in sei sezioni principali, in grado di descrivere l’evoluzione del percorso artistico di Bezzi in maniera chiara e didascalica. Le sezioni saranno intervallate da alcuni focus che racconteranno episodi degni di nota della vita dell’artista, l’intrecciarsi con vicende storiche e i sodalizi con altri amici artisti. Uno dei focus, ad esempio, descriverà i rapporti con il giovane architetto Giorgio Wenter Marini – autore della sepoltura monumentale di Bezzi al cimitero di Cles – permettendo così di porre l’accento sul forte legame dell’artista con il capoluogo noneso: Bezzi, infatti, sposò nel 1892 la clesiana Isabella Dal Lago e visse continuativamente gli ultimi nove anni di vita a Cles. Fra gli obiettivi della mostra vi sarà, pertanto, quello di ricordare lo stretto legame di Bezzi con le Valli di Non e di Sole, una connessione al territorio d’origine documentata in mostra da numerosi quadri dedicati a scorci di Ossana, di Cles e di torrenti e montagne locali.

Al Mart di Rovereto dal 6 dicembre 2023 al 3 marzo 2024 si terrà la mostra-focus curata di Margherita de Pilati, che vedrà esposte una ventina di opere di grande dimensioni con cui Bartolomeo Bezzi si fece conoscere ed amare dai collezionisti e dai critici d’arte del suo tempo, quei dipinti che grazie alle notevoli dimensioni e al forte impianto compositivo, ne hanno decretato la fortuna e la fama, rendendolo uno degli artisti di maggior notorietà in Italia, fin dalle esposizioni di Brera, dove nel 1878 si fece notare con La valle di Rabbi, acquistato da Umberto I di Savoia. Si tratta di opere che hanno vinto premi prestigiosi, come Cles, medaglia d’oro a Torino nel 1892, o che lo hanno fatto conoscere all’estero, come Canal Grande a Venezia, esposto alla Secession di Monaco del 1893  e la prima versione di alcune opere  con cui partecipò alle Biennali di Venezia, cominciando con San Michele allAdige, esposta alla prima Biennale del 1895.

Le tre esposizioni di Caldes, Cles e Rovereto saranno accompagnate da un unico catalogo.

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