Castello del Buonconsiglio
Nato a Moena nel 1715, Valentino Rovisi fu mandato giovanissimo a Venezia, dove soggiornò per lunghi anni, in due diversi periodi. Nella città lagunare frequentò la bottega di Giambattista Tiepolo, uno dei protagonisti del panorama settecentesco italiano ed europeo, apprendendo l’arte della pittura e respirando l’atmosfera culturale della città, a contatto con ambienti quali il cenacolo di Francesco Algarotti.
Nell’atelier tiepolesco Rovisi applicò la prassi della ricomposizione dei modelli, selezionando figure e schemi compositivi del grande maestro, di cui emulava gli artifici spaziali e la seducente tavolozza. Tornato in patria poco dopo la metà del secolo, ne ripropose i risultati, traducendo la lezione veneziana in termini discorsivi comprensibili al pubblico delle valli trentine.
Particolarmente efficace nella decorazione ad affresco, diffusa in chiese e palazzi della regione, l’artista produsse numerose opere da cavalletto, riunite in una mostra aperta a Cavalese presso il Museo Pinacoteca della Magnifica Comunità di Fiemme fino al 1 marzo.
Una selezione di questi dipinti viene ospitata dal 15 marzo al 15 giugno presso il Castello del Buonconsiglio di Trento.
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